La spada di Damocle
Tra tante incertezze e tanto tramestare si giunse alla fine dell’aprile del 1668. Il palazzo del Marchese Castelvì, non ostanti li umori e i trambusti dei partiti, da un anno che egli salpò per Madrid, tramutossi in un convegno invidiato delle maggiori notabilità e dei personaggi di più chiara ed illustre prosapia253. Mi servo d’una frase, che allora proferivasi a voce alta, con orgoglio, e faceva tanta fortuna, e che anco di poi, mutati i tempi, la si lasciò sottintendere con infiniti rigiri di parole, sebbene avesse cessato d’essere dimostrativa.
Tra gli altri il Marchese di Cea vi interveniva pur esso, quantunque la sua grave età e il pensiero volto a severe meditazioni, lo rendessero disadatto a quei convegni, dei quali la frivolezza e la vanità erano tanta parte.