Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Le fonti storiche, documentarie e letterarie, riguardanti la Sardegna sono in parte edite e in larga misura ancora in attesa di adeguate cure filologiche negli archivi sardi, italiani e europei.
Tutto ciò che nel corso degli ultimi secoli è stato pubblicato, con gradi differenti di qualità critica, oggi è disponibile nelle biblioteche, ma non in rete. 
Le edizioni disponibili dipendono infatti, in larga misura, ancora dall’impulso alla costituzione di ampi corpora di documenti e di testi, iniziato per l’Italia con lo spirito post illuministico dei Rerum italiacarum scriptores di Ludovico Antonio Muratori (epigono delle grandi sillogi francesi e tedesche) e tradottosi in Sardegna, in piena età patriottico post-unitaria, nel Codex Diplomaticus Sardiniae di Pasquale Tola.
Il secolo scorso, dal canto suo, pur non potendo annoverare un’attività filologica coordinata fino a produrre un nuovo Corpus, ha comunque generato numerosissime edizioni critiche di singoli documenti e testi, particolarmente – ma non solo – di età medievale, anche queste solo in minima parte raggiungibili o disponibili in formato digitale.
Il progetto Reisar – Repertorio Informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna ha lo scopo di rendere accessibile in rete l’intero Corpus delle fonti sarde, a partire proprio dal Codex del Tola.
Il soggetto attuatore è il Centro di Studi Filologici Sardi in virtù dell’ampio archivio di edizioni accumulato nell’ultimo ventennio (oltre 70 titoli) e dell’attività svolta nello scandaglio degli archivi e delle biblioteche europee.
Per ogni documento editato si indicano due livelli di qualità: 1. pubblicato, quando ci si limita a pubblicare in rete tal quale un testo già edito, precisandone ovviamente il curatore; 2. verificato, quando invece si procede a una nuova e originale edizione.
Ovviamente il codex diplomaticus sardiniae gode di uno statuto a sé stante: i documenti sono divisi per secoli, come nell’originale cartaceo, e hanno ciascuno il titolo attribuitogli dal Tola.