Dove tramezzo al crepuscolo della malinconia e nella solitudine farà capolino uno dei principali personaggi del racconto
Nei giorni che vennero appresso a quella notte, poc’anzi descritta, fu un grande affaccendarsi da ogni parte. Il Cea, il Vico e quanti altri tenevano pel Marchese di Laconi, non quietavano. Il palazzo di quest’ultimo diventò, in breve, un centro d’assidui convegni, dove si passavano al vaglio le notizie del giorno, si discuteva sulle probabilità del buon esito della missione affidata al Castelvì, con quell’ardore partigiano, che sì di soventi trabocca in fremiti d’ira e in minaccie. Mano mano però li animi s’erano ricomposti a calma. Una quiete, almeno apparente, era succeduta a quel febbrile agitarsi, che parea dovesse, d’un subito, sconvolgere il popolo, sino a quel giorno mansueto e sommesso alla volontà dei suoi padroni. Gli è vero che quella tranquillità non poteva trarre in inganno nessuno, meno poi il Viceré e i suoi partigiani, i quali molto bene conoscevano quanto fosse profondo il malcontento in tutte le classi, e come serpesse167, insidiosamente latente, il fuoco della sommossa. Dall’una parte e dall’altra si destreggiava perciò con rinnovata costanza.
Brundo Cap 5