Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

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Una congiura in Cagliari – Capitolo II

Ciò che si vedeva dalla casa del Marchese di Cea

Che nel secolo XVII si credesse alla fiaba degli spiriti erranti, dei lemuri, delle fattucchierie, dei malefici e di cento altri terrori, dei quali la superstizione avea fatto un articolo di fede ortodossa, non ha da recar maraviglia. Brulicavano dappertutto i frati d’ogni colore, ed è noto che fu sempre una loro massima salutare, per aver agio di mestare47 a talento in troppe cose, di diffondere coteste credenze. L’ignoranza poi, con tutto il corteo delle sue allucinazioni e delle debolezze, lavorava soventi a dar corpo alle ombre, aspetto di verità alle chimere, riconfermava quel che l’astuzia aveva sapientemente ordito né era la sola plebe quella che dasse a capo fitto dentro a tenebrosi tranelli di simile genia. I signori stessi, molti religiosi di buona fede, i dotti, gli uomini, insomma, più assennati e più ragguardevoli, non erano meglio immuni di questa infermità, di quello che non lo fosse il popolino.

Brundo cap 2

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