Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Secolo XIII – XXIII

Papa Innocenzo III raccomanda a C. (Comita II) giudice di Torres di tenersi apparecchiato con gli altri principi di Sardegna contro i Pisani che aveano armato un navilio per l’Imperatore Ottone da lui scomunicato; e gli comanda altresì di non fare con chichessia, senza suo ordine, alcun contratto per la terra (giudicato) di Gallura.

(1211, 3 settembre).

Dal Baluzio, Epist. PP. Innocentii III. Lib. XIV. Epist. 101.

Innocentius nobili viro C. (1) iudici Turritano.

Cum Pisani contra prohibitionem et excomunicationem nostram Ottoni dicto Imperatori ad impugnandum regnum Siciliae, quod Ecclesiae patrimonium esse dignoscitur, navalem exercitum destinarint, et sit tibi et aliis Sardiniae principibus sollicite praecavendum ne si forsan contra vos vel aliquem vestrum, paci quorum invident et quieti, vellent aliquid machinari, vos inveniant imparatos, nobilitatem tuam monemus et exhortamur attentius, per apostolica scripta praecipiendo mandantes quatenus si dicti Pisani Sardiniam ingredi attentarint, tu ipsis una cum aliis magnatibus Sardiniae totis viribus resistere non omittas. De terra vero Galuarii (2) quam tenes nullum cum Pisanis vel aliis sine nostro speciali mandato contractum inire praesumas. Datum apud Criptam ferratam III non. septembris, pontificatus nostri anno decimoquarto (3).

NOTE

(1) C. Comita II, re di Torres.

(2) Galuarii. Deve dire invece Gallurii, cioè Gallura. Dopo la morte di Barisone regolo di detta provincia, che lasciò superstite una sola figlia giovinetta (maritata poi a Lamberto Visconti), il Pontefice avea affidato a Comita II di Torres il governo provvisorio del giudicato di Gallura, il quale però fu tenuto in effetto dal suddetto Lamberto, e poi da suo figlio Ubaldo.

(3) Avverte il Baluzio, che altra lettera somigliante sotto la stessa data, e dallo stesso luogo, fu indirizzata da Papa Innocenzo III a Ugone di Basso (il quale era giudice di Arborea, e secondo di tal nome) fino alle parole non omittas. Le altre che sieguono nella presente epistola, riguardano particolarmente Comita II di Torres, possessore o amministratore del giudicato di Gallura, e perciò non potevano essere ripetute nella lettera a Ugone.