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Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Secolo XIII – LXXX

Il Pontefice Innocenzo IV scrive al vescovo eletto di Castra (in Sardegna), acciò provveda di lire cento genovesi all’anno, ripartibili in debita proporzione tra gli arcivescovadi, vescovadi, chiese e monisteri dell’isola, il vescovo di Ploaghe, finché il medesimo possa ritornare alla sua sede, dalla quale era stato discacciato dai ministri di Enzo re di Torres, e di Gallura, e privato insieme delle rendite ecclesiastiche, per lo che si trovava ridotto alla mendicità (1).

(1248,…22 ottobre).

Dal Baluzio, Miscellan. Tom. I. pag. 214.

Innocentius Episcopus Electo Castrensi.

Etsi passim sit quibuslibet indigentibus miserendum, ut misericordes circa proximos existentes in retributionem iustorum misericordiam consequantur, circa fratres tamen et coëpiscopos nostros debet esse cura propensior, et eis debet affluentius subveniri qui ex divitiis in egestatem et in exilium absque suo vitio inciderunt. Cum igitur venerabilis frater noster episcopus Plovacensis ab officialibus et fautoribus Hentii nati F. quondam Imperatoris a sede propria, sicut asserit, miserabiliter sit eiectus et bonis suis omnibus spoliatus, nos gerentes super hoc circa ipsum debitae compassionis affectum, ac cupientes eidem, ne, quod absit, in oppriobrium pontificalis officii mendicare cogatur, congruo remedio subveniri, mandamus quatenus eidem tam ab archiepiscopis et episcopis quam ecclesiis et monasteriis Sardiniae, a quibus expedire videris, in centum libris ianuensibus inter personas et eadem loca iuxta tuae discretionis arbitrium proportionaliter dividendis, quousque ad Plovacensem ecclesiam redire valeat et secure morari, facias auctoritate nostra annis singulis provideri, non obstantibus constitutionibus de duabus dietis etc. seu si personis ecclesiarum et monasteriorum ipsorum a Sede apostolica sit indultum quod ad receptionem vel provisionem alicuius compelli, aut interdici, suspendi, vel excomunicari non possint per litteras apostolicas, nisi expressam fecerint de ipsa indulgentia mentionem, vel qualibet alia per quam posset impediri huiusmodi gratia vel differri, contradictores etc. Datum Lugduni XI. kal. novembris.

NOTE

(1) Dal 1237, anno in cui la sedia vescovile di Ploaghe (Plovaca) era occupata da Oberto, il quale figura fra i testi sottoscritti a tre diplomi di Pietro II di Arborea, in data 3 aprile, e 1 maggio dello stesso anno (Ved. sopr. N° LXVI. LXVII. LXXV.), fino al 1295, in cui era occupata da Rainerio, esiste un vuoto nella serie dei vescovi Plovacensi. Quindi il vescovo di Ploaghe, di cui, senza nominarlo, parla nella presente epistola il Pontefice Innocenzo IV, o fu il suddetto Oberto, ovvero un di lui successore immediato, di cui, nel secondo caso, sarebbe provata l’esistenza col presente documento, ma non si conoscerebbe il nome. Il vescovo di Castra poi, cui è diretta la epistola Pontificia, e che si dice semplicemente eletto (Electo Castrensi), non potendo essere Trogodorio, il quale fin dal 1237 era vescovo in pieno esercizio della sua dignità, come si ricava dai suddetti diplomi LXVII e LXXV di Pietro II di Arborea, cui ancor egli sottoscrisse come teste, era probabilmente quell’altro vescovo innominato di Ploaghe, immediato di lui successore, che nel 1259 si trova lodato in una epistola di Papa Alessandro IV pubblicata dal Wadingo nel Reg. Pontif. Tom. IV. pag. 487.