Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Secolo XI – VII

Donazione di sei chiese, co’ servi e pertinenze delle medesime, fatta da Torchitorio I re di Cagliari alla chiesa e Monasterio di Monte-Cassino.

(1066, 5 maggio)

Dal Gattola nella Histor. abbat. cassin. part. I, pag. 154-55, edit. praed.

In nomine Domini nostri Jesu Christi Dei eterni. Anno ab incarnationis eius MLXVI regnante domnu nostro Torkitori (1) Rex Sardigniae de loco Call. una cum uxor sua domina Veri, et filio eius dompno Constantino (2) fecimus carta ad honorem domini nostri Jesu Christi ad Ecclesia et monasterio S. Benedicti a tempore dompni Desiderii abbatis pro redemptionem animabus nostris et de nostris parentibus, et si est ut mandetis ad nos vester monachus cum codicibus, et omnis argumentum ad monasterium facere, et regere, et gubernare, damus eis sanctum Vincentius de Taverna cum plures servos, et cum omnia quantum habet, et S. Maria de flumine Tepidus, similiter et S. Martha, similiter et S. Pantaleo de Olivano, similiter S. Giorgi de Tulvi, similiter et S. Maria de Palma, similiter ad faciendum monasterium ad honore S. Benedicti de Montecassino, ut in die iudicii dimitta nobis Dominus hominibus omnibus peccatis nostris. Ita dicimus, et confirmamus et testamur. Primus omnipotens Deus et omnibus sanctis, deinde filios meos Tirchi et Mariane, et fratres meos domnizellu Petro, et domnizellus Comita, et zio meo Zerchis Deravo, et Constantinus de Orrobulo Salvaptore; et ego Constantinus Diaconus dictus nomine de Castra scripsit hanc carta praecipiente mihi Domino meo Torkotorius rex a Deo electus vel coronatus (3) octavo anno regno eius (4), tertio nonas madias, indictione quarta, in vico que dicitur Uta, et i quista cartula vult destruere, aut francere sit anatematizatus da patrem et filium et Spiritu sancto. Amen, fiat, fiat (5).

NOTE

(1) È il primo di tal nome che abbia regnato in Cagliari, né bisogna confonderlo con altro Torchitorio, il quale regnò in quel giudicato nella prima metà del secolo XII. Su di che ved. il mio Dizion. biogr. dei sardi illustri, vol. III, pag. 257-58 e seg.

(2) Le antiche cronache sarde fanno premorire Costantino al suo padre Torchitorio, e succedere a costui l’altro suo figlio Onroco, o Orzocorre; ma siccome questo non si vede nominato nella presente donazione tra gli altri figli dello stesso donatore (laddove non si voglia credere che sia Mariano, giacché anche Torchitorio II, che regnò nel secolo XII, chamavasi Mariano prima di essere assunto al trono), perciò, salva la fede dovuta alle antiche cronache sarde, può credersi che Onroco succedesse nel regno a Torchitorio I, per elezione del clero e del popolo, com’era stato eletto suo padre (Rex a Deo electus vel coronatus), come si costumò in Sardegna anche fino ai principii del secolo XIII.

(3) Cioè eletto dal clero e dal popolo. In queste elezioni però, oltre ai meriti personali, si aveva riguardo ai diritti di successione e del sangue, come dimostrerò in altri luoghi di questo Codice.

(4) Dunque il regno di Torchitorio I ebbe principio nel 1058.

(5) La carta autografa di questa donazione esisteva nel 1733 nell’archivio di S. Benedetto di Monte-Cassino nel Registro ordinato dall’anno 1126 fino al 1137 essendo abate Senioretto (fol. 159, n° 639). Leone ostiense ne fa menzione nella sua Cronica continuata da Paolo Diacono (lib. III, cap. XXIV), e profonde molte lodi alla pietà del re Torchitorio. Le sei chiese e loro pertinenze, contenute in questa donazione, furono poi confermate a Rainaldo abate di Monte-Cassino da papa Eugenio III contro le pretensioni del vescovo di Solci, come si ricava da una lettera di questo pontefice a Villano, arcivescovo di Pisa, che riporterò a suo luogo fra i documenti del secolo XII.