Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Il Condaghe di Santa Maria di Bonarcado [83]

[c. 36v] 1Ego Domesticus, prior de Bonarcato, facio particione cun iudice.

Homines ki amus in pare in Barbaria.

2Ecclesia levait a Gunnari Cosi et Saraginu Mula et Goanline su frate, Troodori Sporçoro, Maria Markella, Pisana Lassa, Troodori Marki et Ianne su frate, Orçoco Lassu et Orabona, Furada Çipula, et Erradore su fiiu, Gostantine Marki et Orçoco su fiiu, Petru Çipula, Sarigina Copatu, Iusta Zuncla, Vera Çolumba, Maria Sigale, cun ·III· fiios suos, 3Orçoco Sigale et Iohanne su fiiu, Maria Camisa, Vera Markella et Sissi su frate, Sinnada fiia de Gavine Capigla, Gostantine Osai, Vera Calle cun ·II· fiias suas, Orçoco Bateri, Iorgi Talu, Nastasia Urcake, et fiia de Ianne Saltore, Goantine de Puzu, Furadu Sadeli, fiiu de Mariane Sadeli, a clesia; Gavine Capigla et issa neta a iuige in cambiu dessu fiiu de Mariane Sadeli. 4Testes: Orçoco de Lacon arbarakesu et Orçoco de Lacon Sakellu et Peruki et Goantine Puliga, Goantine Musca.||

 

83.2 ·III· fiios suos] ·III· fiios suos.
83.3 issa neta a iuige] aiuge, Besta: Anige (interpretato come nome di persona e come tale riportato nell’Indice Prosoponomastico). In realtà si pu  certo leggere Anige, in quanto le tre aste possono interpretarsi come la sequenza grafematica ni; tuttavia preferisco pensare a una grafia difettosa per a iuige, leggendo le tre aste come iu, e integrando una i, facilmente caduca per l’iterata consecuzione delle aste. È vero che in queste carte la forma per “giudice” è quasi sempre nella variante più conservativa iudice, ma pu  ammettersi bene una variante innovativa, il che pu  aver contribuito vieppiù all’errore. L’emendamento, d’altra parte, mi pare consono al senso di tutta la scheda: come infatti risulta chiaro dalla lettura di essa, e a differenza della scheda precedente, vengono qui riportati soltanto i nomi dei servi spettanti «a clesia», e non quelli spettanti «a iudice». Si fa eccezione soltanto per lo scambio relativo, da un lato, a Furadu Sadeli, fiiu de Mariane Sadeli, che va a clesia, e dall’altro a Gavine Capigla et issa neta che vanno a iuige; l’eccezione si spiega proprio in ragione dello scambio: il giudice, evidentemente dà a clesia il figlio di Mariane Sadeli, certo per ricongiungere i membri di una medesima famiglia servile sotto un medesimo proprietario; non risulta chiaro se tale figlio di Mariane Sadeli sia lo stesso Furadu, citato poco sopra, o un altro figlio di lui, come inclino a credere in ragione della parità dello scambio (due contro due: Furadu Sadeli e l’altro figlio di Mariane Sadeli contro Gavine Capigla e sua nipote).