Il nome
La paternità delle opere – dicevo – si conosce grazie a un’annotazione tracciata da una mano diversa dalle due che ce ne hanno lasciato copia. Tale mano è forse riconducibile all’entourage del primo possessore a noi noto del codice, Nicolò Canyelles, o con più probabilità a quello del secondo, il giurista e bibliofilo Monserrat Rosselló: le grafie che si alternano nell’inventario della sua ricchissima biblioteca (è l’ultimo di una serie di elenchi via via aggiornati che Rosselló fece redigere dai suoi scrivani), pur non del tutto sovrapponibili, presentano stringenti analogie con la scrittura in esame …
03 Autore Baeza