Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Secolo XII – LIII

Lettera di Papa Eugenio III a Villano arcivescovo di Pisa, con cui lo delega per definire alcune questioni esistenti tra Rainaldo Abate di Monte Cassino e il Vescovo di Solci in Sardegna, tra l’Arciprete di Torres e i monaci di Tergo nella stessa isola, e per mandare ad esecuzione una sentenza già intervenuta in altra questione tra Costantino di Athen e i monaci Benedittini.

(…).

Dal Gattola, Hist. Abbat. Cassin., part. I, pag. 155. Edit. praed.

Eugenius episcopus servus servorum Dei venerabili fratri Villano Pisano archiepiscopo salutem et apostolicam benedictionem. Adversus venerabilem fratrem nostrum A. Sulcensem episcopum (1) dilecti filii nostri Raynaldi Cassinensis Abbatis querelam frequenter accepimus, quod ei de sex ecclesiis, videlicet s. Vincentii de Taverna, s. Mariae de Flumine tepido, s. Martae et s. Pantaleonis de Olivano, s. Georgii de Tulvi, e s. Mariae de Palma, quas ad ius  monasterii sui asserit pertinere, injuriam faciat, et eas per violentiam et injuste detineat (2). Quia ergo idem monasterium ad jurisdictionem B. Petri speciali praerogativa pertinere dignoscitur, et in sua ei justitia deesse non possumus nec debemus, per praesentia scripta fraternitati tuae mandamus, quatenus praedictum fratrem nostrum proximis kalendis Maji (3) pro eadem controversia terminanda ante tuam praesentiam evoces, et allegationibus ac rationibus utriusque partis diligenter auditis et recognitis, per judicium vel concordiam eidem causae finem debitum, Domino auctore, imponas. Praedicto siquidem termino memoratus Abbas pro eadem causa suffcientes personas ad tuam praesentiam destinare curabit. Nihilominus tibi quoque mandamus, ut controversia, quam Turritanus Archipresbyter adversus monasterium S. Mariae de Thergo super ecclesia S. Petri intra Cingla, et S. Mariae de Tanache (4) in praesentia praedecessoris tui b. m. Balduini archiepiscopi movit justitia mediante studeas definire. Praeterea sententiam, quam super judicio quondam Constantini de Athen beato Benedicto fecisse dignoscitur, tua fraternitas promulgatum digno effectui mancipari, et firmiter observari (5).

NOTE

(1) Il vescovo di Solci indicato con la sola iniziale A. è probabilmente Aimone, lo stesso che venti anni dopo, cioè nel 1163 intervenne all’Atto di concordia tra Ronito arcivescovo di Cagliari, e i monaci Cassinesi. (Ved. infr. il dipl. relat.).

(2) Le sei chiese, sulle quali cadeva la disputa, erano state donate ai monaci Cassinesi, con varie terre e possedimenti annessi, da Torchitorio I re di Cagliari nel 5 maggio del 1066. (Ved. dipl. e cart. del sec. XI, N° VII).

(3) Siccome Eugenio III fu eletto pontefice nel 27 febbraio 1145; perciò la presente Bolla non può essere anteriore a detto anno, e così nemmeno il primo giorno di maggio fissato per la udienza delle parti, e la decisione della lite.

(4) Si rileva da queste e dalle parole seguenti, che l’arciprete Turritano avea già iniziato nanti Baldovino arcivescovo di Pisa e legato pontificio la lite contro i monaci di Thergo, per le due chiese nominate nell’Atto. Il papa incaricava Villano di terminare, e definire una tal lite.

(5) L’arcivescovo Baldovino avea dato la sua sentenza sulla questione insorta tra Costantino di Athen, e i monaci Benedittini (relativa forse alla donazione fatta dal primo ai secondi nel 20 maggio 1136. Ved. sopr. dipl. XLV). Il pontefice ordina a Villano, che mandi ad esecuzione la detta sentenza.