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Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna

Il Condaghe di Santa Maria di Bonarcado [19]

1Ego priore Iohanni. Posit Terico de Scopedu a sancta Maria de Bonarcadu et a sanctu Sergiu de Suei sa domestiga sua de Puçus strilliges, cum[mit]endo intro sas terras qui apo comporadas. 2Inguiçadi cussa domestiga dae ssu bau dessa Mela et falat totue pus flumen in co benit a bau de Carruga deretu a pischina d’equas et falat su flumen usque ad su guturu dessa scala dessa bia qui benit ad Orruinas 3et collat ad su montiglu dessa terra albina derectu assu montiglu de Puçu de Forada et collat assa bia derecta qui benta cun Pedru et moliat sa bia d’Orogogo et falat sa bia de Coçula deretu a Pupusone, deretu a bau dessa Mela et ibi fliscat. 4Testes: donnu Comita de Lacon archiepiscopu et Paucapalea piscopu et donnigellu Orzoco.

 

19.1 Puçus strilliges, cum[mit]endo] il Besta legge Ricusta Gorgodun tenendo. Sia pure dopo una qualche difficoltà, son certo di poter leggere puçu strilliges cu˜: il toponimo Puçu strilliges compare già in 1.12 (Puçu[s] striliges), il che conforta la mia, devo ammettere laboriosa, lettura; aggiungo comunque la -s finale a puçu per le stesse ragioni enunciate in 1.12. Resto invece assai più incerto sul resto della lezione, ma certo non mi pare di poter leggere tenendo come il Besta, anche se leggo abbastanza bene la sequenza finale endo. Pur con la cautela dovuta alla faticosa lettura, mi decido per la sequenza cu˜mitendo; resto incerto per  se interpretare quest’ultima come cun mitendo o come cummitendo: nel primo caso si tratterebbe di un gerundio introdotto dalla preposizione cun, fatto usuale nella sintassi sarda, e romanza, medievale, e significherebbe “mettendo, aggiungendo, con l’aggiungere (tramite la donazione fatta da Terico de Scopedu) all’interno delle terre che ho comprato”; nel secondo caso si dovrebbe interpretare “unendo, unificando, connettendo, dando continuità”, secondo il significato del latino COMMITTERE. Mi pare quest’ultimo il significato più probabile, sia perché, nel caso della prima interpretazione, ci si dovrebbe aspettare il verbo pone(re), più che mittere che non mi risulta essere registrato in questo significato nel sardo medievale; sia perché invece mi pare proprio che qui il Priore Iohanni, redattore della scheda, voglia sottolineare che, con la donazione di Terico de Scopedu, viene a crearsi continuità territoriale relativamente alle terre già acquistate dal monastero di Bonarcado. Resto semmai ancora in qualche dubbio se sas terras, ecc. sia da considerarsi oggetto di comitendo (e in tal caso intro avrebbe valore avverbiale), o se invece tale sintagma sia retto da intro con valore preposizionale: opterei, con cautela, per questa seconda ipotesi, interpretando “dando, creando (in tal modo) unità e connessione all’interno delle terre che ho (già) comprato”: quale che sia il caso, il significato sostanziale non viene comunque a mutare.
19.2 Inguiçadi] inguicadi.

19.3 bia derecta] riscritto su rasura.
qui benta cun Pedru] qui benta cu Petru. Il passo non è dei più chiari, intenderei: «che percorrono (si percorre; letteralmente ‘vanno’: intransitivo usato transitivamente) costeggiando la proprietà di Petru»; pu  spingere a questa interpretazione quanto si legge in 161.11 «et bat cun sa bia maiore usque ad pedras colbadas de Murtas et bat cun bia usque ad bau cavallare», sempre che non si voglia ipotizzare una lacuna fra cun e Pedru; per esempio cun [sa terra / sa semida (o simili) de] Pedru.

Origogo] riscritto su rasura, tratto più grosso.
Coçula deretu a Pupusone] coçula deret a pupusone. riscritto su rasura, tratto più grosso.